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Perché l’oscurità non è sempre un male

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Sinopsis

Avrai visto anche tu scritture poco leggibili, oscure, quella del tuo medico o di un insegnante, se non la tua. Che qualcuno definisce brutte, forse anche tu. E scritture molto leggibili, chiare, quelle di un tuo amico o di un insegnante, se non la tua. Che qualcuno definisce belle, forse anche tu. Ebbene, è uno dei casi più lampanti di come le “parole-etichetta” costringano la vita entro binari chiusi, e le valutazioni di superficie siano errate. Una scrittura oscura può racchiudere un mondo di caratteristiche vitali e positive, come una scrittura chiara può racchiudere una tale rigidità e durezza, da tenere chiuse con lucchetto tutte le caratteristiche migliori. Nella prospettiva della grafologia evolutiva, l’oscurità non è sempre un male. Anzi. In sé, né l’oscurità né la chiarezza sono un male, o un bene. È come tu percepisci le tue caratteristiche, e l’uso che ne fai, la differenza. Ti racconto la storia di un oscuro e di un chiaro, e di come abbiano saputo veicolare le loro caratteristiche verso il perco